Addio Archeologia a Terzigno, ma Amministrazione e Sovrintendenza l’hanno fatta davvero grossa
Questa mattina, come annunciato sui social, diversi cittadini , comitati ed associazioni si sono ritrovati sul luogo “del delitto” Cava Ranieri.
Un profumo di brezza mediterranea, dai sapori squisitamente Vesuviani ha accompagnata quella che è stata una scampagnata abbastanza triste.
Arrivare dove fino a pochi giorni fa’ c’erano le nostre migliori speranze di futuro, e trovarci al loro posto, una fredda e triste platea di terra di risulta riciclata, stringeva il cuore e dal suo profondo è salita una grossa rabbia per tutti i partecipanti appassionati, perchè ovviamente c’erano anche quelli solo interessati, a vario titolo.
L’amico Gennaro Barbato, ha avuto, per l’ennesima volta, la forza di salire su quei cumuli di terra per spiegarci dettagliatamente e con tanto amore tutto quello che ci e’ stato sotterrato.
L’intento è quello di coordinare tutti i gruppi per lavorare in sinergia nella speranza che si possa ancora portare avanti il progetto di un “Parco Archeo-Geo-Naturalistico” in Cava Ranieri , con la consapevolezza che ormai resta molto piu’ irrealizzabile, ma determinati anche a studiare se e come intraprendere anche una azione legale attraverso una class action contro la Sovrintendenza e l’amministrazione locale, che in questa circostanza e più precisamente nell’ assecondare l’iniziativa e mantenere a tutti nascosto il loro piano diabolico, ha volutamente negato una possibilità alla comunità intera.